Parlare la lingua giusta fa la differenza
Comunicare in modo efficace con il cliente non significa soltanto spiegare bene un progetto o un servizio. Significa scegliere le parole, il tono e il livello di dettaglio più adatti alla persona che abbiamo davanti.
Ogni cliente arriva con un suo vissuto, una terminologia di riferimento, una diversa sensibilità tecnica o strategica. E riconoscere questo è il primo passo per costruire un dialogo davvero utile.
Prima di parlare, osservare e ascoltare
Non esiste una comunicazione valida per tutti. La comunicazione con il cliente funziona quando nasce da un ascolto attento: delle sue esigenze, del contesto in cui opera, del modo in cui esprime dubbi o obiettivi.
Un cliente tecnico può voler approfondire stack e architettura, mentre un cliente orientato al business può preferire esempi d’uso e risultati. Capire questi segnali permette di essere più chiari, non più persuasivi.
Comunicazione accessibile, non semplificata
Nel nostro settore, è facile cadere nella trappola di usare linguaggi troppo tecnici o troppo generici.
Ma comunicare in modo accessibile non vuol dire “semplificare a tutti i costi”, né evitare la complessità. Significa costruire un ponte tra i nostri contenuti e la capacità di comprensione dell’interlocutore, senza alterare la sostanza.
Trovare il giusto equilibrio tra chiarezza e precisione è un esercizio quotidiano, non una strategia di facciata.
Stile comunicativo su misura
Ogni progetto, ogni relazione professionale, ogni scambio di mail è un’occasione per tarare meglio la comunicazione con il cliente.
Con alcuni clienti si lavora meglio con comunicazioni sintetiche, altri apprezzano maggiori dettagli. Alcuni richiedono un tono più formale, altri si muovono in un ambiente più informale e diretto.
Adattare la propria modalità comunicativa non è una strategia di marketing: è un gesto di rispetto e attenzione.
Significa riconoscere l’unicità dell’interlocutore, costruire una relazione basata sulla comprensione reciproca. Aiuta a ridurre ambiguità, ad allineare aspettative e a creare un clima di lavoro più fluido e collaborativo.
A volte basta cambiare un termine, una formula di saluto, un ordine nella presentazione. A volte serve riscrivere da zero. Ma ogni sforzo che rende il messaggio più chiaro, più vicino e più umano è tempo ben speso.
Cosa ci ha insegnato
Adattare la comunicazione è uno strumento potente per costruire fiducia e ridurre le distanze. Non si tratta di semplificare, ma di rendere comprensibile.
Un’abitudine che coltiviamo ancora
Un momento dedicato, all’inizio di ogni collaborazione, per osservare come comunica il cliente e definire insieme le modalità più funzionali di confronto.
Una domanda da portarsi dietro
Quando parlo con questo cliente… sto usando la sua lingua o la mia?
