Nel mondo dell’IT si tende spesso a valorizzare le competenze tecniche: linguaggi, framework, certificazioni, strumenti. Tutto giusto. Ma c’è un altro tipo di abilità, meno misurabile ma altrettanto decisiva, che continua a fare la differenza sul campo: le soft skill.
Saper scrivere codice pulito, gestire un’infrastruttura complessa o progettare un’architettura scalabile è fondamentale. Ma comunicare in modo chiaro, adattarsi al cambiamento, empatizzare con colleghi e clienti, è ciò che trasforma una buona risorsa in un professionista completo.
Competenze trasversali che non vanno sottovalutate
Nel settore IT, le competenze trasversali sono spesso viste come “plus”. Eppure, sono quelle che determinano l’efficacia di un team, la fluidità dei progetti e la qualità delle relazioni professionali.
Parliamo di:
- Comunicazione: chiara, puntuale, contestualizzata. Saper spiegare una soluzione a un collega non tecnico o confrontarsi in modo costruttivo in un team distribuito è un vantaggio competitivo.
- Flessibilità: i contesti cambiano, le tecnologie evolvono. La capacità di adattarsi velocemente senza irrigidirsi fa la differenza tra chi subisce il cambiamento e chi lo guida.
- Empatia: comprendere il punto di vista degli altri (utenti, colleghi, stakeholder) è fondamentale per costruire soluzioni che funzionano davvero.
Soft skill nei team IT: un vantaggio concreto
Lavorando in consulenza IT, vediamo ogni giorno quanto le soft skill contino davvero. Un buon codice può essere riscritto. Una cattiva comunicazione, invece, può compromettere un intero progetto.
A parità di competenze tecniche, a fare la differenza è la capacità di ascoltare, spiegare, trovare compromessi e mantenere relazioni professionali sane anche sotto pressione.
Per questo motivo, nei nostri processi di selezione e onboarding, valutiamo con attenzione anche queste dimensioni.
Coltivare soft skill in un contesto tecnico
Non si tratta di “abilità innate”, né di competenze esclusivamente umanistiche. Le soft skill si allenano come si fa con una nuova tecnologia e si rafforzano con l’esperienza, il confronto e l’auto-osservazione.
In CGM, promuoviamo:
- momenti di formazione e confronto trasversale tra i team;
- percorsi di crescita personale, anche su comunicazione, collaborazione, feedback;
- progetti dove tecnici e figure di business collaborano in modo paritetico, favorendo il dialogo e lo scambio di visioni.
Conclusione
Le soft skill in ambito IT non sono un “accessorio”. Sono ciò che permette a competenze tecniche solide di funzionare davvero in un contesto reale, fatto di persone, tempi, esigenze e relazioni.
Investire su queste capacità non è solo utile: è necessario per crescere, migliorare e restare rilevanti in un settore in continua trasformazione.
